Anche per MPMI tax credit per tessile, ottica, arredi e molto altro, sia prodotti nuovi sia campionari. Scopri come!
In attesa delle specifiche attuative da parte del Governo, Conflavoro Pmi Lucca ricorda a tutte le imprese, a prescindere dalla dimensione, che è possibile beneficiare del tax credit per i settori inerenti a design e ideazione estetica.
Le imprese, in particolare, possono ottenere un credito d’imposta pari al 6%, con il limite massimo di agevolazione nella misura di 1,5 milioni di euro, per una serie di attività innovative. Ma è fondamentale, oltre a programmare per tempo l’attività burocratica necessaria, soprattutto tracciare tutte le spese che rientrano nel tax credit ed effettuate a partire dal 1° gennaio 2020.
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Tax credit: per chi e per cosa
Il Tax credit è per quelle imprese attive nei settori tessile e moda, calzaturiero, occhialeria, orafo, mobile, arredo e della ceramica. Il credito è molto interessante per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari.
Ai fini della determinazione della base di calcolo del credito d’imposta, sono considerate ammissibili, nel rispetto delle regole generali di effettività, pertinenza e congruità:
– Spese per lavoratori subordinati o autonomi. Le spese di personale sono relative a soggetti di età non superiore a 35 anni, al primo impiego, in possesso di una laurea in design e altri titoli equiparabili. Devono essere assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e impiegati esclusivamente nei lavori di design e innovazione estetica. Queste spese concorrono a formare la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari al 150% del loro ammontare;
– Quote di ammortamento. Il riferimento è ai canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili utilizzati nelle attività di design e innovazione estetica ammissibili al credito d’imposta. E’ compresa la progettazione e realizzazione dei campionari.
L’importo deducibile ai fini della determinazione del reddito d’impresa è nel limite massimo complessivo del 30% delle spese di personale. Nel caso in cui i suddetti beni siano utilizzati anche per le ordinarie attività produttive dell’impresa, sono ricomprese solo le quote di ammortamento e delle altre spese imputabile alle sole attività di design e ideazione estetica;
– Spese per contratti che coinvolgono direttamente il soggetto commissionario. Il riferimento è sempre alle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta. I contratti si intendono stipulati con professionisti o studi professionali o altre imprese.
Nel caso in cui i contratti siano stipulati con imprese o soggetti appartenenti allo stesso gruppo dell’impresa committente (art. 2359 cc), si applicano le stesse regole previste per le attività di design e ideazione estetica svolte internamente all’impresa. Per i giovani di prima assunzione, la maggiorazione per le spese di personale è prevista solo se i soggetti sono impiegati in laboratori sul territorio italiano;
– Spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti . Questi servizi devono essere utilizzati esclusivamente per lo svolgimento delle altre attività innovative ammissibili al credito d’imposta. Il limite massimo complessivo è pari al 20% delle spese di personale e dei contratti commissionati a terzi.
– Spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta. Il limite massimo è pari al 30% delle spese di personale ovvero delle spese per i contratti commissionati a terzi.
Il credito d’imposta spettante può essere utilizzato esclusivamente in compensazione, tramite F24, in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione.