Due mascherine a persona consegnate da Sistema Ambiente con personale apposito
Inizierà entro venerdì 10 aprile la distribuzione delle mascherine della Regione Toscana alle famiglie del territorio comunale di Lucca. Il sistema pensato dalla Regione per questa prima fase è stato deciso con modalità particolarmente repentine tali da richiedere uno sforzo logistico notevole all’amministrazione comunale che già da ieri è al lavoro per allestire il sistema di recapito. Lo specifica una nota del Comune di Lucca.
Le mascherine saranno consegnate direttamente a casa: due mascherine in ogni busta, destinata ad ogni singolo cittadino, con istruzioni accluse per l’utilizzo. Arriverà dunque una busta per ogni componente della famiglia. Proprio per garantire una distribuzione più efficiente l’amministrazione comunale si è affidata a Sistema Ambiente che, grazie al know-how del servizio porta a porta, è in grado di organizzare in breve tempo una capillare recapito a tutte le famiglie lucchesi.
La consegna, però, sarà del tutto indipendente e con personale totalmente differente da quello che si occupa del ritiro dei rifiuti. Le buste saranno inserite nelle cassette delle lettere delle abitazioni e dei condomini da personale esclusivamente dedicato a questo servizio.
La macchina organizzativa
Ieri mattina sono giunte alla Provincia di Lucca circa un milione di mascherine fornite dalla Regione Toscana. Al Comune di Lucca ne sono state girate 192 mila. In un secondo momento – sottolinea ancora la nota del Comune – dovrebbero arrivarne altre 34 mila sempre dalla Regione.
Le mascherine che avanzeranno saranno immagazzinate per riuscire a gestire una riserva necessaria a rifornire eventuali domiciliati nel territorio o residenti che per vari motivi non fossero riusciti a riceverli.
Le polemiche coi fornitori
Le operazioni sono complicate dal fatto che le mascherine arriveranno al Comune confezionate in pacchi da 50 ciascuno. Spetterà quindi al personale della Protezione Civile Comunale, dotato degli appositi dispositivi di sicurezza, preparare le buste contenenti due mascherine e le relative istruzioni.
Un lavoro complicato – ribadisce la nota – eseguito in questo modo per motivi di emergenza, ma che sicuramente non potrà essere mantenuto con queste modalità a tempo indeterminato visto la Protezione Civile comunale e i volontari, non sono né un’azienda di confezionamento certificata né una struttura stabilmente organizzata per le consegne a domicilio in contemporanea a 90 mila abitanti.
Occhio alle truffe
“Mi preme sottolineare che non ci deve essere contatto diretto fra il personale che consegna le buste con le mascherine e le famiglie che le ricevono – sottolinea il sindaco Alessandro Tambellini – le buste saranno inserite nella cassetta delle lettere e, proprio per prevenire malintenzionati, tutti i cittadini devono sapere che nessuno si deve introdurre oltre la porta di casa per consegnare o far firmare alcunché. Nei condomini gli addetti suoneranno solo il campanello per farsi aprire e raggiungere le cassette delle lettere negli spazi comuni”.
Le raccomandazioni di Tambellini
“Inoltre – prosegue il sindaco – mi appello direttamente ai cittadini: queste mascherine non sono un invito ad uscire di casa e non sono un dispositivo che può garantire al 100% di non contagiarsi. Dobbiamo continuare a rispettare la distanza di sicurezza di un metro. Invito tutti a restare a casa il più possibile”.
“Sforziamoci di capire che se vogliamo aiutare medici e personale sanitario, ridotti allo strenuo delle forze, dobbiamo rispettare scrupolosamente le regole. Le mascherine aiutano a limitare i rischi di contagio e la sicurezza in situazioni di bisogno, per andare a fare la spesa o se abbiamo l’assoluta necessità di uscire. Nonostante alcuni tenui segnali d’incoraggiamento siamo ancora nel mezzo dell’emergenza e basta poco perché il grande sacrificio fatto sia vanificato”.
“Mi auguro che la Regione attui al più presto una catena di consegna differente e più sicura. Fatta con professionisti del settore attraverso la rete commerciale, la grande distribuzione e le farmacie perché il sistema che stiamo attuando è particolarmente impegnativo per gli enti locali”.