Le opportunità di lavoro offerte dalle imprese lucchesi a luglio si fermano a 3mila 770. I settori più colpiti sono industria e turismo
Opportunità di lavoro in calo a Lucca. È il risultato in negativo dell’analisi dati del Sistema informativo Excelsior. L’indagine, su base provinciale, è stata realizzata da Unioncamere in collaborazione con Anpal ed elaborati, per la prima volta dalla sua costituzione, dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest.
In termini di valori assoluti le opportunità di lavoro offerte dalle imprese lucchesi a luglio si fermano a 3mila 770, un valore al disotto dei livelli di luglio 2021 (meno 270 unità corrispondenti al meno 7%) e in forte frenata rispetto a giugno 2022 (-1.810 unità, pari al -32%).
La percentuale di imprese che prevede assunzioni si attesta al 13% del totale, due punti percentuali in meno rispetto a un anno fa. Cresce sensibilmente il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: il 45% delle figure professionali in ingresso in provincia è considerato di difficile reperimento dalle imprese, un valore quasi sedici punti percentuali più elevato rispetto sia a luglio 2021 (30%) che al mese precedente (29%); per il 69% delle entrate viene poi richiesta un’esperienza professionale specifica o nello stesso settore.
Le assunzioni salgono a circa 8mila 200 considerando l’intero trimestre luglio-settembre.
I contratti
Tra i contratti offerti è netta la prevalenza di quelli a termine. Solo il 17% delle assunzioni programmate dalle imprese lucchesi a luglio sarà con contratto stabile, a tempo indeterminato (13%) o di apprendistato (4%). Per il rimanente 83% sarà offerto invece un rapporto a termine, con contratto a tempo determinato per il 62% delle entrate, di somministrazione nell’8% dei casi e con altre forme nel restante 13%.
Il dato risulta in linea con il mese di luglio dello scorso anno mentre, rispetto a giugno 2022, si rileva una maggiore offerta di contratti stabili. Le entrate previste si concentreranno per il 78% nel settore dei servizi e per il 76% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
Il 14% delle entrate programmate è destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, meno della media nazionale pari al 17%. Un’assunzione su tre è rivolta specificamente a giovani (under 30).
I settori economici
A trainare la domanda di lavoro sono le imprese dei servizi che, pur in rallentamento (-5% rispetto a luglio 2021), prevedono 2mila 940 entrate nel mese, quasi quattro sulle cinque programmate in provincia.
A livello settoriale si rileva un indebolimento della domanda di lavoratori da parte delle imprese della filiera turistica. La richiesta del comparto risulta in calo del 28% rispetto a un anno fa, quando la stagione era partita in ritardo.
Stabili i Servizi alle imprese, mentre cresce la richiesta di personale nei Servizi alle persone (+34%) e nel Commercio (+18%). Resta debole la domanda di lavoro dell’industria (830 entrate), in calo di 120 unità (-13%) rispetto allo stesso mese del 2021. La causa è l’incertezza legata al protrarsi del conflitto in Ucraina e l’aumento dei rischi al ribasso per le prospettive di crescita economica.
In negativo il manifatturiero, che segna un -13% rispetto a un anno fa, mentre le costruzioni limitano la contrazione al -5%.